I "Vizietto" in Parlamento

Articolo

di

Venerio Cattani

La Cage aux folles ( la gabbia dei folli) è il titolo originale della commedia francese dalla quale le fu tratto il film “Il vizietto”, piccolo capolavoro di Ugo Tognazzi e Michel Srrrault, 1980.

Ventisette anni fa era ancora possibile prendere bonariamente per i fondelli gli amici omosessuali e la loro pretesa di costituirsi in regolare famiglia, riconosciuta e protetta dalla legge. La tesi della famiglia omosessuale ha fatto da allora passi da gigante e l’On. Grillini in televisione rampogna la senatrice Binetti, della quale viene brandito il cilicio come fosse una giarrettiera (e in effetti lo è).

L’interpretazione dei due grandi attori era smagliante. Papà Ugo, mamma Serrault, il figlio eterosessuale che voleva sposarsi, lo spiritoso negretto cameriere-a, convivevano felicemente e amministravano la vicina Cage aux folles, night per omosessuali e lesbiche. Ora, la Cage si trasferisce a Palazzo Madama (e poi a Monteciorio) per la discussione e il voto sul disegno di legge Pollastrini- Bindi. Quello che la ministra Melandri definisce “pianticella preziosa” da non calpestare , immagine appropriata e delicatissima.

L’entusiasmo della Melandri è peraltro solo in parte condiviso dai suoi colleghi di governo Due ministri, Pecoraro Scanio e la Pollastrini, hanno già dichiarato che parteciperanno di persona al corteo gay e relivivo sit-in davanti a Montecitorio. Un altro, il Fioroni , ministro della Pubblica Istruzione parteciperà invece al corteo dei cattolici che si oppongono strenuamente alla legge. Alcuni dichiarano la legge “migliorabile” , come Giuliano Amato , che è un giurista sottile, altri “non prioritaria”, come Rutelli , che è cattolico osservante ma cauto. Altri infine, come il Presidente della Camera Bertinotti, auspicano che si apra nel Paese una grande, approfondita e generale discussione sulla materia. Come se gli italiani non avessero altro cui pensare che i DICO.

Scrivevano Marx ed Engels , all’inizio del Manifesto dei comunisti , “Uno spettro s’aggira per l’Europa :il comunismo.” Noi invece, dopo un secolo e mezzo, scopriamo lo Spettro dei DiCO o PACS che dire si voglia : progresso stupefacente del pensiero politico , italiano e ed europeo , dimostrazione dell’evoluzione ella società postindustriale , che passa dalla lotta delle classi alla lotta dei sessi.

Se il povero Hegel fosse al mondo, ci farebbe la tesi, l’antitesi e anche la sintesi. Noi politologi dilettanti , non ci azzardiamo neppure a metterci il naso . La faccenda è troppo importante per essere presa sul serio : dopo migliaia d’anni di matrimoni banali fra uomini e donne , dopo l’esperienza poligamica dell’Islam, arriviamo finalmente a concepire il matrimonio fra uomo e uomo, donna e donna; e ci stupiamo che nessuno ci avesse mai pensato prima . Eppure, i più eminenti pensatori dell’antichità, da Socrate in poi , erano praticanti dell’omosessualità e anche della pedofilia. Come mai non avevano pensato a legittimarla e codificarla ? Mistero della filosofia , dell’estetica e dell’etica nicomachea.

Infinita è la serie di combinazioni famigliari possibili, che successivamente si apriranno alla nostra scelta : a due a due, a quattro a quattro, a otto a otto , a geometria variabile come propone Amato per il governo. Tutto diviene possibile, anche il ritorno alla società tribale, con la vedova che sposa il fratello del defunto e i figli che passano sotto la paternità della tribù.

Tutto tranne il triangolo, come giustamente lamentava Renato Zero : “Il triangolo no, non l’avevo con-si-de-rato”. Ma pazienza, diamo tempo al tempo , in politica tutto è migliorabile.

Come diceva il vecchio miliardario a Jak Lemmon , nel finale di “A qualcun piace caldo” : “Nessuno nasce perfetto”.

VENERIO CATTANI (vcattani@aliceposta.it)